È un Itinerario storico-artistico, paesaggistico ed enogastronomico.
Questo itinerario parte dal centro storico della frazione di Scanzo, dove è possibile visitare la chiesa antica di San Pietro e la chiesa nuova, dedicata ai Santi Pietro e Paolo. Sempre nel centro storico si incontrano, nell’ordine: l’antico Monastero del Casale, Villa Pagnoncelli (Azienda Agricola Pagnoncelli Folcieri), via Abadia e il centro costantiniano-longobardo, Villa Brentani, Villa Piccinelli e i primi forni per la produzione del cemento. Risalendo lungo il centro storico e imboccando via Simone da Scanzo, in prossimità dell’Hotel San Rocco, ci si può portare quindi su via Monte Bastia che conduce sui colli scanzesi, dove si trovano diverse aziende vitivinicole, tra le quali l’Azienda Agrituristica Cascina del Francés. Inoltre, si raggiunge la Chiesetta degli alpini da cui è possibile godere di una vista a 360° sulla pianura sottostante. Dalla chiesetta è possibile scendere di nuovo verso il paese percorrendo il ‘Sentiero del Gianino’.
E’ la chiesa più antica di Scanzorosciate, inserita nel complesso costantiniano-longobardo dell’originaria Scantium. L’edificio è di modeste dimensioni, a pianta quadrata con un’unica colonna centrale che sorregge le quattro volte a croce e i quattro robusti archi a sesto. L’accesso avviene da via Abadia attraverso un piccolo portale di epoca cinquecentesca in pietra arenaria. Nella parte soprastante è visibile una lapider in arenaria gialla che rappresenta una croce che esce da una fonte, forse appartenente ad un antico fonte battesimale.
Nuova sede del Consorzio di Tutela Moscato di Scanzo e dell’Associazione Strada del Moscato di Scanzo e dei sapori scanzesi , all’interno di Villa Galimberti, nel centro storico di Scanzo. Punto informazioni e vendita Moscato di Scanzo DOCG. Un salotto esclusivo, realizzato su due piani, all’interno di un palazzo antico nel cuore storico di Scanzorosciate, dove potersi immergere nella cultura del vino attraverso la suggestione dei materiali, dei colori e degli allestimenti. La sala superiore è stata dedicata all’avv. Bendinelli e all’arch. Fumagalli, con la seguente dedica: “Grazie per l’impegno e la dedizione verso il Moscato di Scanzo. Ci avete insegnato che le cose migliori si ottengono con il massimo della passione. I soci del Consorzio”. Due illustri personaggi che grazie alla loro tenacia e alla forza di volontà hanno contribuito in modo decisivo alla conoscenza del Moscato di Scanzo e all’ottenimento della Docg. La seconda sala, con un antico soffitto a volte, è stata dedicata a Gino Veronelli con la seguente dedica: “Grazie per averci sempre sostenuto e spronato ad amare il nostro Moscato di Scanzo. I soci del Consorzio”. Sincero riconoscimento verso un uomo che amava ed invitava ad amare il Moscato di Scanzo. L’obiettivo del “Salotto del Moscato di Scanzo” è quello di creare un luogo di incontro, di promozione e di racconto del territorio, dei suoi prodotti e della cultura vitivinicola.
Complesso risalente all’epoca della peste di S. Carlo (1576) realizzato probabilmente dalla MIA di Bergamo per ricoverare gli ammalati di Scanzo e dei comuni limitrofi. Al lazzaretto di accedeva da un robusto portale cinquecentesco in pietra arenaria; l’unico simbolo in esso rimasto leggibile è il ricciolo lungo il bordo esterno destro, che richiama il simbolo della Misericordia. I lazzaretti erano collocati nel Medioevo a est delle città ed erano luoghi di confinamento e isolamento per portatori di malattie contagiose come lebbra e peste.
La chiesa di S.Pietro fu eretta, sulla precedente chiesa del ‘300, dai monaci cistercensi in architettura gotica, mantenendo il caratteristico schema ad abside quadrata. Diversi furono i restauri, ma di fondamentale importanza furono i lavori su progetto di G. B. Caniana nel 1749. La chiesa è un esempio di barocchetto lombardo con influenze rococò; la facciata principale ha un portale di derivazione neoclassica che si affaccia sulla piazzetta dedicata al vescovo Giovanni da Scanzo (1295-1309). Tra le opere interne alla chiesa troviamo alcuni affreschi dei fratelli Orelli, in particolare “Cristo scaccia i mercanti dal tempio” all’ingresso; nell’abside si trovano la tela di A. Talpino detto il Salmeggia “Consegna delle chiavi a S. Pietro” e l’opera di G. Raggi “Caduta di Simon Mago”. Era conservata anche una tela di Palma il Giovane, “Dio Padre”, ora collocata nella chiesa nuova. Nel primo altare di destra si trova la cappella della “Madonna del Rosario” con statua di G. Fantoni.
L’attuale edificio di Villa Pagnoncelli è da riferirsi al XVII sec., anche se getta le basi su strutture di epoca medievale; la villa presenta interventi di varie epoche, non chiaramente databili. L’edificio centrale ha una pianta a corpo semplice, al quale si congiunge un altro edificio ad L con un portico centrale ed un salone impreziosito da medaglioni di stucco affrescati con soggetti mitologici. La porzione di edificio che comprende la torre, la parte più antica della struttura, nell’800 ospitava le scuderie. All’esterno un bel giardino all’italiana. La villa è di proprietà della famiglia Pagnoncelli Folcieri, storici farmacisti di Scanzorosciate.
La Chiesetta degli Alpini sul Monte Bastia fu costruita nel 1969, mentre era in carica il capogruppo Giulio De Toma, e venne dedicata alla Madonna, Regina della pace. All’interno, nel settembre 1993, è stata posta una statua lignea, opera del famoso scultore Flavio Pancher di Ortisei (BZ). Dalla chiesetta si gode di una splendida vista a 360° sulla pianura, su Città Alta e sull’imbocco della Valle Seriana.
Una delle figure più eminenti della storia religiosa del paese fu Giuseppe Radici, parroco di Scanzo dal 1932. Uomo intraprendente e di forte temperamento, appena arrivato Scanzo fece sua l’idea di una nuova parrocchiale. La vecchia chiesa del Caniana fu giudicata insufficiente, soprattutto per l’incremento demografico di quel periodo. L’incarico dei lavori fu affidato all’Ing. Dante Fornoni nel 1934 che elaborò un progetto a navata unica con tre campate su croce greca. Il complesso insiste su un’area ricavata dalla demolizione degli edifici in origine di proprietà dei Martinengo. L’interno è snello e arioso arricchito da affreschi di Emilio Nembrini (1944-46) e Trento Longaretti (1986-87). Sul presbiterio campeggia l’altare maggiore di Giovanni Rota, realizzato con pregiati marmi di Zandobbio e di Camerata Cornello, arricchito dai rilievi simbolici di Costante Coter importante scultore bergamasco. La portella del tabernacolo porta la firma dell’artigiano scanzese Giacomo Cortinovis.
L’ Agriturismo Cascina del Francés propone una cucina tradizionale, rivisitata con fantasia e originalità dal nostro chef, che ha cura di ricercare personalmente tutti gli ingredienti, in gran parte reperiti nella zona (soprattutto i salumi, i formaggi e la carne), seguendone la disponibilità stagionale (in particolare per gli ortaggi). Ne risulta una cucina genuina, attenta a riproporre sapori antichi, ma contemporaneamente aperta alla sperimentazione , soprattutto quando si tratta di creare nuovi piatti impreziositi dal tocco aromatico dei nostri vini. Scopri l’ Azienda Agrituristica Cascina del Francès nella Sezione Sapori delle Terre del Vescovado. Da Giovedì a Domenica aperti nella veranda esterna Orari: 12:30 - 16:00 e dalle 18:30 - 22:00
L’edificio è un complesso risalente al XVII secolo. Di chiara pianta ad L, con un portico che interessa tutta la facciata rivolta verso l’accesso principale e con colonne in arenaria ed archi a tutto sesto. La villa è circondata da un grande giardino caratterizzato da una collina artificiale e da una grotta “romantica” che ricorda il gusto strettamente ottocentesco. La villa fu sede dei primi esperimenti per la produzione di cemento artificiale a cura del conte Giuseppe Piccinelli, che utilizzava un piccolo forno purtroppo distrutto una cinquantina d’anni fa; il successo di questi primi esperimenti portò alla fondazione della Società Bergamasca per la fabbricazione del cemento e della calce idraulica, oggi Italcementi
SHINKOKU SENPAI - gruppo di lettura manga&graphic novel viaggio dall'estremo oriente - appuntamenti autunno 2025 lunedì 15 dicembre ore 20.00 4° TAPPA- VIETNAM - Il nostro meglio di Thi Bui Cosa significa fuggire da una guerra e ricominciare tutto in un mondo nuovo e ostile? Il nostro meglio di Thi Bui è un graphic memoir che esplora il viaggio di una famiglia dal Vietnam agli Stati Uniti, dissezionando le radici, l'identità e il legame tra genitori e figli. Un racconto severo e commovente, doloroso e ironico, che ci invita a riflettere sulla storia e su cosa significa "tornare a casa". Gli incontri fanno parte del progetto "Ricostruire Legami" con il sostegno del bando ministeriale Giovani in biblioteca del Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale
lunedì 15 dicembre 2025 Orario 20.00
Biblioteca Giacinto Gambirasio, Via Italia 58, Seriate
Edizione 2025-2026 del TÈ LETTERARIO GIAPPONESE, gruppo di lettura dedicato a tutti gli appassionati della letteratura giapponese sabato 07 febbraio 2026 ore 16.00 𝗛𝗶𝘁 𝗽𝗮𝗿𝗮𝗱𝗲 𝗱𝗶 𝗹𝗮𝗰𝗿𝗶𝗺𝗲 𝗱𝗶 𝗦𝘂𝘇𝘂𝗸𝗶 𝗜𝘇𝘂𝗺𝗶 Gli incontri sono gratuiti, aperti a tutti e senza prenotazione, e si terranno presso la Biblioteca civica Giacinto Gambirasio di Seriate. In collaborazione con l'associazione Kokoro Per informazioni: scrivere una mail a te.letterario@kokoroassociazione.it
sabato 07 febbraio 2026 Orario 16.00
Biblioteca Giacinto Gambirasio, Via Italia 58, Seriate
Edizione 2025-2026 del TÈ LETTERARIO GIAPPONESE, gruppo di lettura dedicato a tutti gli appassionati della letteratura giapponese sabato 07 marzo 2026 ore 16.00 𝗗𝗼𝗻𝗻𝗲 𝗱𝗮 𝘂𝗻 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗼 𝗽𝗶𝗮𝗻𝗲𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗠𝗶𝘆𝘂𝗸𝗶 𝗢𝗻𝗼 Gli incontri sono gratuiti, aperti a tutti e senza prenotazione, e si terranno presso la Biblioteca civica Giacinto Gambirasio di Seriate. In collaborazione con l'associazione Kokoro Per informazioni: scrivere una mail a te.letterario@kokoroassociazione.it
sabato 07 marzo 2026 Orario 16.00
Biblioteca Giacinto Gambirasio, Via Italia 58, Seriate
Edizione 2025-2026 del TÈ LETTERARIO GIAPPONESE, gruppo di lettura dedicato a tutti gli appassionati della letteratura giapponese sabato 11 aprile 2026 ore 16.00 𝗞𝗹𝗮𝗿𝗮 𝗲 𝗶𝗹 𝗦𝗼𝗹𝗲 + 𝗡𝗼𝗻 𝗹𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮𝗿𝗺𝗶 𝗱𝗶 𝗞𝗮𝘇𝘂𝗼 𝗜𝘀𝗵𝗶𝗴𝘂𝗿𝗼 Gli incontri sono gratuiti, aperti a tutti e senza prenotazione, e si terranno presso la Biblioteca civica Giacinto Gambirasio di Seriate. In collaborazione con l'associazione Kokoro Per informazioni: scrivere una mail a te.letterario@kokoroassociazione.it
sabato 11 aprile 2026 Orario 16.00
Biblioteca Giacinto Gambirasio, Via Italia 58, Seriate