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Le Terre del Vescovado

La Chiesa della Resurrezione e le opere di Arcabas


La presenza di Arcabas a Torre de’ Roveri affonda le proprie radici nell’incontro tra due uomini, don Emilio Brozzoni, l’iniziatore di Aeper e Jean Marie Pirot, in arte Arcabas. Il loro legame ha nutrito ogni progetto comune, ogni idea condivisa, ogni sogno.

Grazie alla loro amicizia sono nate la chiesa della Resurrezione al Pitturello di Torre de’ Roveri (BG) e la cappella della Riconciliazione presso l’agriturismo La Pèta di Costa Serina (BG).

Nella Chiesa della Resurrezione a Torre de’ Roveri, frequentata ormai da decine di migliaia di persone in laboratori di ricerca, Arcabas ha realizzato il noto ciclo pittorico “I Pellegrini di Emmaus negli anni 1993-1994, riconosciuto anche dalla critica come una delle sue migliori opere.

Con questa straordinaria e meravigliosa chiesetta, Arcabas ha portato una ventata di aria fresca che permette di assaporare il gusto di una bellezza che affascina, rallegra il cuore e si avvicina con fiducia alla persona umana.

La chiesa della Resurrezione ospita, oltre al ciclo di Emmaus, numerosi altri quadri sempre opera di Arcabas:

  • La Resurrezione: quadro imponente che riempie tutta la parete sinistra della chiesa, seguendo la curvatura della parete stessa, del quale si resta incantati dalla bellezza degli angeli e dalla delicatezza delle tre donne che giungono al sepolcro;
  • la Mamma del Buon Consiglio: sulla parete a destra dell’altare, meravigliosa Madonna con Bambino, quadro nel quale Arcabas riprende anche l’elemento della civetta, simbolo della luce che vede nelle tenebre;
  • l’Annunciazione: sulla parete a sinistra dell’altare, con una splendida Maria di Nazareth ed un personaggio molto caro e frequente in Arcabas: l’angelo;
  • infine anche I Poveri nel Vangelo e la Trasfigurazione: opere composte da diverse scene, nelle quali Arcabas gioca molto con i colori e con l’oro, elemento fondamentale nella sua pittura e solitamente simbolo della presenza del divino.

ARCABAS – BIOGRAFIA

Jean Marie Pirot, in arte Arcabas, è nato in Franca (in Lorena) nel 1926.
Artista eclettico, ha usato la sua straordinaria vena artistica per creare dipinti, sculture, incisioni, mosaici, vetrate.

Uomo di profonda fede, sostiene di essere uno strumento nelle mani del Signore.

I suoi quadri parlano. Trasmettono quei messaggi che egli, come ‘strumento’, sente di dover e voler condividere con noi.

Egli dice che si può conoscere un uomo dai suoi pensieri e dalle sue azioni, che lo riflettono come uno specchio. A questo riguardo, l’opera d’arte è esemplare: specchio per il suo autore, sa essere rivelazione discreta, ma efficace e sicura, dell’intera Creazione.

Per Arcabas, l’arte è una nuova forma di creazione, è l’utilizzo di una materia profumata di terra e di cielo di cui si servono quegli imitatoti appassionati ed ingenui che sono gli artisti, ai quali (ne sono certo, dice Arcabas) Dio concede il suo sorriso e la sua tenerezza.

Nessuno può rimanere indifferente davanti alle sue opere, che davvero sanno parlare al cuore, che sanno parlare di fede e trasmettere l’amore di Dio meglio di tanti testi e di tante parole.

Arcabas e sua moglie Jaqueline (scomparsa nel 2017), hanno vissuto per trent’anni a Saint Pierre de Chartreuse, nell’Isère, a una manciata di chilometri dalla Chiesa di St. Hugues de Chartreuse, un museo vivo che racchiude moltissime opere che l’artista ha donato e che costituiscono tre diversi, incredibili cicli capaci di raccontare le diverse età dell’artista.

“A mio rischio e pericolo mi sono dichiarato pittore”, dice Arcabas.



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